ARTISTA

Marco Rigamonti

Nasce a Piacenza nel 1958. Si laurea in ingegneria nucleare nel 1983 e durante degli studi universitari si appassiona alla fotografia. Esercita la professione di fotografo professionista dal 1995. È stato direttore del Festival Internazionale di Fotografia “Fotosintesi”, tenutosi a Piacenza a partire dal 2004 per 5 edizioni. Ha partecipato a numerose mostre collettive e personali in Italia, Europa, Cina e Canada.
È presidente di TIFF_Collettivo di fotografia creativa e direttore artistico della galleria SPAZIO BFT.
Sue immagini sono state pubblicate su importanti testate nazionali ed estere: Repubblica, La stampa, Le Monde,
Frankfurter Algemeine, Telerama ecc.
Ha pubblicato:
– Promenade, Pazzini Editore, 2010
– Stessa spiaggia, stesso mare, Postcart 2013
– Camargue, Le pont rouge (F), 2015
– Nativity scenes, Editions Bessard (F), 2018
– The bullet man, Danilo Montanari ed., 2019
– Periplo siciliano, Postcart – Filigranes ed. (F) 2021
– Deceptive stillness, Artphilein (CH), 2022.

OPERE DISPONIBILI

PERIPLO SICILIANO

2013 – 2021

La Sicilia tenta di imporsi non solo con il peso di se stessa, ma anche con il racconto di se stessa. Lo fa in letteratura, lo fa nel cinema, lo fa nel teatro. E lo fa anche con l’occhio del fotografo. Marco Rigamonti ha cercato di scartare dal binario prestabilito.

SOLO FIORI

2006

Sospese tra apparizione e scomparsa, tra salvazione e dissoluzione appaiono anche le immagini della nuova serie Solo fiori, dedicata ai piccoli mazzi floreali abbandonati nei cassonetti dei cimiteri.

PAESAGGI ACIDI

2003

Rigamonti dimostra che la fotografia non è solo il momento dello scatto: essa infatti può trasformarsi in una sospensione, in una deriva nel corso del tempo. In un percorso nel passato e nella fotografia. Le sue, in effetti, sono immagini di immagini.

PERSO NEL BOSCO

2000

Con le serie Perso nel bosco le sue immagini oscure ci fanno sentire il groviglio di rami che paiono quasi sfiorarci il volto e protendersi verso di noi. La lontananza dell’orizzonte si rovescia qui in un troppo vicino, nell’impossibilità di avere una visione “controllante” e razionale,